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Bisogna avere proprio un gran pelo sullo stomaco per riuscire a difendere un senatore della Repubblica ed ex presidente del Consiglio che tesse pubblicamente le lodi di un principe che in Yemen sta causando la più grave crisi umanitaria del pianeta, che incarcera femministe e oppositori, che perseguita persone atee e minoranze religiose, che diffonde fondamentalismo e omofobia in tutto il mondo. Eppure Matteo Renzi, leader di Italia Viva, una cosa vera l’ha pure detta: l’Arabia Saudita “è uno dei principali alleati dell’Occidente da decenni” e lo è rimasta anche ora che la guida il principe Mohammad bin Salman.

In fondo il senatore diventato giullare alla corte del principe saudita è solo più ridicolo, ma non più ipocrita di tante forze politiche che lo criticano, ma che con Riyad hanno sempre mantenuto e continuano a mantenere ottimi rapporti. Non è più ipocrita di chi a destra si offre come burattino dell’autocrate Vladimir Putin, di chi a “sinistra” ha stretto accordi scandalosi con la Libia, di chi al centro chiude gli occhi davanti a Benjamin Netanyahu. Per non parlare di quel che accade “a casa nostra”, con i “decreti sicurezza” voluti da Salvini che tanto hanno scandalizzato quel centro-sinistra che ha provveduto solo a peggiorarli una volta tornato al governo. Ah, la politica italiana!

Perdere il sogno

E però sarebbe già qualcosa se il problema fosse solo la politica italiana. Certo, è disgustoso che le tante belle parole spese per Giulio Regeni e Patrick Zaki non si siano mai concretizzate in uno stop italiano alla vendita di armi all’Egitto, ma che dire di Emmanuel Macron? Il presidente francese ha recentemente concluso un accordo con il regime del Cairo per vendergli armi senza nessun impegno sui diritti umani. Era il pomeriggio del 7 dicembre 2020. La mattina di quello stesso giorno l’Unione Europea aveva annunciato un nuovo sistema di sanzioni da applicare agli stati che, appunto, violano i diritti umani. Il politico francese che dice di voler rilanciare il sogno europeo se n’è fregato completamente.

egitto donna araba tristeNon che l’altra grande paladina del sogno europeo, la tedesca Angela Merkel, abbia manifestato molto più interesse per i diritti umani nella sua difesa senza se e senza ma di Nord Stream 2, il gasdotto sottomarino di 1200 chilometri che porterà il gas dalla Russia alla Germania (e che avrà pesanti conseguenze geopolitiche ed economiche per gli stati dell’Europa dell’est). E dov’è il sogno europeo nello storico patto di investimenti che l’Unione Europea ha stretto a dicembre con la Cina, proprio mentre non ci sono più dubbi sulla gigantesca pulizia etnica in corso contro la minoranza musulmana degli uiguri e mentre si abbattono gli ultimi elementi di democrazia a Hong Kong?

Interessi e diritti

Ecco, Matteo Renzi purtroppo è solo la punta macchiettistica di un iceberg inquietante. E di un dilemma che ha il ruolo del proverbiale elefante nella stanza: che cos’è oggi il sogno europeo? Come scrive il noto analista politico russo Fyodor Lukyanov, “l’Unione Europea è sempre stata legata all’idea che il suo sistema normativo [con riferimento al rispetto dei diritti e delle libertà; ndr] debba costituire il fondamento di tutte le sue relazioni con i partner esterni“. Perché questa idea viene violata così frequentemente nei rapporti con le dittature? E ha ancora senso richiamarsi a questa idea quando al proprio interno l’UE accoglie stati, come Ungheria e Polonia, sempre più lontani dai principi democratici?

Il dibattito è aperto. In molti ovviamente vogliono continuare a parlare di democrazia, solidarietà, libertà e diritti per poi archiviare il discorso ogni volta che sono in ballo interessi locali o elettorali, ma c’è anche chi affronta la questione apertamente, rompendo il tabù. Per esempio Hans Kribbe, politologo che è stato consulente della Commissione europea (e in seguito anche del Cremlino), sostiene esplicitamente che la politica estera dell’Unione Europea deve diventare adulta e cinica: “Bisogna trovare un compromesso tra gli interessi strategici europei e i diritti umani“. Diritti umani che sono fondamentali e inviolabili per definizione, ma che per interesse possono essere calpestati senza farsi troppi problemi, no? Eh, la Realpolitik…

uomo asiatico triste soloCosa ci unisce?

Questi discorsi forse permettono di mettersi la coscienza in pace a chi come Matteo Renzi o Ivan Scalfarotto gioca al paladino dei diritti mentre va, l’uno in Arabia Saudita e l’altro in Russia, a tessere gli elogi dei peggiori regimi del mondo. E a prima vista possono far sembrare le persone che difendono i diritti umani come sognatrici e sognatori persi in un inesistente mondo fatato. Eppure non solo questa Realpolitik è orripilante, ma probabilmente è pure inefficace.

Come scrive ancora Lukyanov, “l’esportazione di norme è sempre stato lo strumento della potenza europea, che ha rimpiazzato forme più tradizionali, prima tra tutte la forza militare“. Sicuramente non è sempre andato tutto nel migliore dei modi, con il massimo rispetto della democrazia e dei diritti, ma è proponendo un modello di questo tipo che l’Unione Europea è riuscita a espandersi e può legittimamente pretendere un ruolo nella politica globale nonostante il suo passato di colonialismo e nazifascismo. Per questo è tutt’altro che assurdo pensare che potrà diventare più forte non rinunciando al suo sogno di democrazia e diritti, ma rafforzandolo e trasformando definitivamente in passato la sua storia coloniale e tirannica.

In realtà, è l’esistenza stessa dell’Unione Europea che non può fare a meno di questo sogno: come si possono tenere insieme una trentina di stati se non attraverso un modello di politica diversa, basata sulla pace, la cooperazione, la solidarietà, il rispetto dei diritti e delle libertà? Al di fuori di questo modello, cosa può unire questi paesi, sapendo che hanno interessi economici e geopolitici diversi e spesso opposti? Per questo io credo che l’Europa potrà sopravvivere e prosperare non se farà un compromesso tra interessi e diritti, ma se farà un compromesso tra interessi contrastanti in nome dei diritti.

Pier Cesare Notaro
©2021 Il Grande Colibrì
immagini: Il Grande Colibrì / elaborazione da pxfuel (CC0)

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