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L’estrema destra russa odia l’Ucraina e l’estrema destra ucraina odia la Russia, ma c’è una cosa che le mette d’amore e d’accordo: l’odio per le minoranze sessuali. Succede così che questi acerrimi nemici non solo portano avanti le stesse idee, ma lo fanno scegliendo gli stessi strumenti. Da Mosca a Kiev, negli ultimi giorni omofobi e transfobi hanno scelto lo spray al peperoncino come arma contro omosessuali, bisessuali e trans.

Omofobia in Russia

Dal 9 all’11 novembre doveva tenersi la quinta “Conferenza delle famiglie LGBTQIAPP+” (lesbiche, gay, bisessuali, transgender, queer, intersessuali, asessuali, pansessuali, polisessuali e altri), organizzata da Resurs LGBTKIA Moskva (Risorsa LGBTQIA Mosca) in un luogo segreto della capitale russa per evitare le violenze avvenute l’anno scorso. La precauzione, però, si è rivelata inutile.

Dopo due giorni di minacce su VKontakte, il social network più usato in Russia, e di messaggi e telefonate minatorie alla direttrice di Resurs LGBTKIA Moskva, Yulia Malygina, il 9 mattina qualcuno ha pubblicato online l’indirizzo del luogo della conferenza, che è stato subito assediato da gruppi omofobi, costringendo gli organizzatori ad annullare l’evento. Un militante di estrema destra ha anche aggredito un gruppo di attivisti arcobaleno con una bomboletta di spray al peperoncino: due persone sono finite in ospedale.

Il movimento arcobaleno, però, non si arrende e anzi rilancia, come spiega Malygina: “Abbiamo deciso che non organizzeremo più eventi a porte chiuse. Li faremo tutti aperti al pubblico. Non vogliamo più nasconderci, scappare o tenere segreto l’indirizzo dei luoghi dove ci ritroviamo“. L’attivista punta il dito contro le leggi omofobe di Putin, dal momento che le ultime vicende sono “l’ennesimo esempio di come la legge contro la propaganda gay abbia incoraggiato i gruppi di odio“. I dati confermano come questa legge abbia generato un’ondata di crimini contro le minoranze sessuali.

Transfobia in Ucraina

Dalla capitale della Russia ci spostiamo a quella dell’Ucraina, Kiev. Qui il 18 novembre una trentina di attivisti si è radunata in una piccola manifestazione per chiedere diritti e rispetto per le persone trans: ad accoglierle hanno trovato decine di militanti dell’estrema destra. I transfobi hanno lanciato fumogeni contro il sit-in, hanno preso a pugni in faccia un giornalista canadese che stava documentando l’evento e hanno aggredito con lo spray al peperoncino due donne. Per evitare che la situazione degenerasse ulteriormente, la polizia ha fatto rifugiare gli attivisti arcobaleno in una stazione della metropolitana.

L’assalto di domenica “ha dimostrato che in Ucraina sta crescendo il livello delle aggressioni e delle violenze dell’estrema destra radicale“, denunciano gli organizzatori. È un grave problema che purtroppo colpisce tutto il continente europeo, come mostra anche la crescente aggressività dei gruppi fascisti italiani, sostanzialmente incoraggiati dalla maggioranza di governo.

Pier Cesare Notaro
©2018 Il Grande Colibrì
foto: Christopher Miller (Twitter)

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