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Da che parte sta andando la Cina arcobaleno? La comunità LGBTQIA+ (lesbiche, gay, bisessuali, trans, queer, intersex e asessuali) più grande del mondo si affaccia a nuove libertà o scivola lentamente nella repressione? Una risposta netta non è possibile, come hanno spiegato più volte gli articoli di Il Grande Colibrì: anche negli ultimi anni abbiamo assistito a una stretta ideologica e moralista generale da parte del Partito comunista cinese (PCC) di Xi Jinping, accanto però ad aperture sorprendenti, spesso fin troppo enfatizzate sulla stampa anglofona vicina al regime, in un tentativo evidente di pinkwashing. Il quadro non si è chiarito neppure negli ultimi mesi, segnati da brutte novità.

Ad agosto, infatti, il governo ha pubblicato nuove linee guida per arginare il problema della “cultura delle celebrità” e dei fan club: in Cina esiste un gigantesco mercato indirizzato a bambinə e teenager, che, tra siti e app, punta a creare dipendenza e a vendere foto, sfondi per cellulari, prodotti di ogni tipo. Per poter vedere da lontano una star, per esempio, milioni di persone comprano innumerevoli confezioni di qualsiasi cosa, che poi buttano dopo aver ritagliato il coupon. Se il problema è reale, le autorità lo hanno affrontato in modo molto moralistico: le celebrità sono state richiamate all’ordine e dovranno avere comportamenti corretti, che secondo il regime significa anche avere atteggiamenti in linea con le aspettative sociali legate al genere.

Media nel mirino

A settembre, poi, l’omobitransfobia di fondo è diventata ancora più esplicita. Le autorità statali, infatti, hanno imposto ai canali televisivi nuovi criteri (“risultati politici, condotta morale, livello artistico e valutazione sociale“) per decidere quali persone possono essere invitate nelle trasmissioni e quali personaggi possono essere rappresentati nei film. Tutto questo ha portato a decisioni condivisibili, come quella di evitare di far partecipare ai reality show lə figliə delle celebrità, ma anche a scelte discriminatorie: per il governo gli uomini “effeminati” devono sparire dalla TV.

A fine settembre, inoltre, la stampa ha pubblicato il contenuto di una nota informativa in cui l’associazione dei videogiochi (un’organizzazione controllata dallo stato) spiega ai produttori di videogame le nuove regole da seguire per evitare che i loro nuovi prodotti siano vietati. Per il governo i videogiochi non sono una semplice forma di intrattenimento, spiega il documento, ma una vera e propria forma d’arte, di conseguenza (?) devono rispettare gli obiettivi politici dello stato e bandire violenza e “scelte morali confuse“. Tra le tante cose che devono sparire, ci sono anche l’omosessualità, gli uomini “effeminati” e tutti i personaggi che non abbiano “un genere chiaro“.

giapponese ragazzo asiatico tristeObiettivi opachi

Secondo il sinologo Perry Link, professore di letteratura comparata all’Università di California a Riverside, in realtà al Partito comunista non interesserebbe molto di salvare le giovani generazioni né dallo spreco di tempo e denaro caratteristico della “cultura delle celebrità” né dalla presunta immoralità che starebbe dilagando nel paese. L’unico obiettivo del regime sarebbe quello di dimostrare a madri e padri in ansia per il futuro della loro prole che il PCC è al loro fianco. In effetti, i timori per la virilità dei bambini sono molto diffusi nella società e le pressioni delle famiglie sulle scuole e sulle istituzioni sono molto forti. Ma quali effetti reali potranno avere queste nuove regole sulla comunità LGBTQIA+ cinese? I pareri sono discordanti.

Secondo Hongwei Bao, esperto di cultura queer cinese e docente di studi mediatici all’Università di Nottingham, nel Regno Unito, alcune restrizioni sono giustificate, ma altre sono estreme. Le persone LGBTQIA+ più giovani hanno bisogno non solo di vedere rappresentate persone come loro nei media, ma anche di sviluppare comunità virtuali intorno a icone in cui possano riconoscersi e attraverso cui possano esplorare la propria identità. Le scelte dello stato, sostiene Bao, finiscono per mostrare e allargare il divario crescente tra le generazioni più anziane, cresciute in una cultura rurale, e la gioventù delle grandi città, che ha costruito la propria identità anche grazie alla cultura pop.

Nella bolla gay

Ma sembra esistere un divario crescente anche tra i gay della classe media dei grandi centri urbani e il resto della comunità LGBTQIA+. Così AJ Song, un’importante figura della movida gay di Pechino, minimizza: “Non elimineranno gli idoli effeminati per creare più idoli machi: sappiamo bene che non succederà“. Il suo giudizio, anzi, è sorprendentemente positivo: “Queste nuove restrizioni magari non sono perfette, ma si spera che spingano le celebrità a diventare idoli etici“. Non sarebbe assurdo, però, immaginare che la posizione paradossale di AJ Song sia motivata dalla volontà di tenere buone le autorità e non spingerle a interessarsi troppo a lui e agli eventi mondani che organizza. O forse sono motivate dal vivere in una bolla ricca e felice.

Sono tante le testimonianze di giovani omosessuali soddisfatti per la vita che riescono a fare in città come Pechino o Shangai, dove trovano locali per loro, possono passeggiare tranquillamente per strada mano nella mano o scambiarsi un veloce bacio al tavolo di un ristorante. Mentre il governo lancia crociate sui media, i gay delle metropoli possono trovare di tutto sulle app a loro dedicate: non solo l’amore o il compagno per una serata, ma anche certificati di matrimonio simbolici, film e consulenze per accedere alla maternità surrogata. Nella grande Cina rurale, nei centri urbani più piccoli e nelle classi sociali più povere, intanto, continua a imperversare la stessa omobitransfobia di sempre e prosperano le cliniche per le terapie di conversione.

Pier Cesare Notaro 
©2021 Il Grande Colibrì
immagini: Il Grande Colibrì

 

Pier Cesare Notaro: “Antifascista, attivista per i diritti delle persone LGBTQIA e delle persone migranti, dottore di ricerca in scienze politiche, mi sono interessato da subito ai temi dell’intersezionalità” > leggi tutti i suoi articoli

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