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Cosa sappiamo del genere yaoi o, come è sempre più chiamato, “Boys’ Love” (amore tra ragazzi; BL)? Generalmente racconta storie di amore tra due ragazzi giovani e spesso androgini, è giapponese e si rivolge prevalentemente a un pubblico femminile, giusto? Beh, le ultime due informazioni sono sempre meno vere. Ora i più grandi successi del genere sono thailandesi e riscuotono un successo enorme in tutta l’Asia, compresi i paesi dove l’omosessualità è ancora punita dalla legge, come il Brunei, la Malesia e molti stati del Medio Oriente. E il pubblico è molto più diversificato del solito, andando oltre al classico target di donne e comunuità LGBTQIA (lesbiche, gay, bisessuali, trans, queer, intersex e asessuali).

Il successo del BL thailandese, però, si misura forse soprattutto nella culla del genere, cioè nello stesso Giappone, dove lo scorso autunno i canali TV hanno trasmesso ben otto serie Boys’ Love prodotte in Thailandia. Ancora più importante è stata la reazione entusiasta e quasi un po’ gelosa del pubblico più fedele allo yaoi, che hanno saluto con ammirazione la maggiore freschezza e spontaneità delle storie thailandesi rispetto a quelle nazionali. “Invidio la grande libertà con cui i thailandesi raccontano le loro fantasie nelle serie BL” dice per esempio Junko Kaneda, ricercatrice specializzata negli yaoi. E Fumika Mori, responsabile di un canale satellitare, aggiunge: “I thailandesi descrivono le storie d’amore tra ragazzi come qualcosa di normale“.

Decine di serie

In Thailandia, come spiega il ricercatore Poowin Bunyavejchewin, il genere yaoi è arrivato solo negli anni ’90, attraverso delle stampe clandestine che circolavano tra le studenti: “Alle ragazze thailandesi si insegnava a essere ‘brave figlie’, ‘bravi madri’ e ‘bravi mogli’ e a nascondere i propri desideri. Ma loro sostenevano con passione l’omosessualità maschile, che consideravano come lo strumento per abolire le barriere tra i generi, come un simbolo di libertà e uguaglianza“.

Dalle fanzine fotocopiate di nascosto a oggi, la situazione è cambiata radicalmente, tanto che, come spiega il produttore Jaruporn Kamtornnoppakun, “in Thailandia le serie sulle relazioni sentimentali tra uomini non costituiscono più una sottocultura, ma una corrente mainstream“. E aggiunge: “La Thailandia diventerà ben presto il centro mondiale del genere“. I numeri gli danno ragione: solo nel 2020 il paese ha trasmesso 26 serie TV professionali con protagoniste coppie di giovani uomini innamorati. E anche il mondo della pubblicità si è popolato negli ultimi anni di moltissimi ragazzi gay e bisessuali.

Un successo…

“Phro rao khu kan” (Perché siamo insieme), conosciuta anche con il titolo inglese “2gether” (Insieme) e diretta da Weerachit Thongjila, è probabilmente la serie Boys’ Love che ha avuto più successo nella storia. Diffusa tra fine 2019 e inizio 2020,  ha registrato numeri clamorosi sia in TV sia online: in un paese di 66 milioni di abitanti, le 9 milioni di visualizzazioni ottenute nella prima settimana su YouTube sono impressionanti, ma ben poca cosa rispetto ai 50 milioni di spettatori raccolti su LINE TV, una delle più importanti piattaforme di streaming in Asia.

Basata su un romanzo di JittiRain, la serie racconta la vicenda di due matricole di un college, il chitarrista Sarawat (Vachirawit Chiva-aree) e lo “sciupafemmine” Tine (Metawin Opas-iamkajorn). Inizialmente i due ragazzi fingono di fidanzarsi per permettere a Tine di evitare le pesanti avance di un terzo ragazzo, ma pian piano la finta relazione si trasforma in una vera storia d’amore.

…dopo l’altro

Il sequel, “Phro rao (yang) khu kan” (Perché siamo ancora insieme) o “Still 2gether”, trasmesso a partire dalla scorsa estate, ha confermato l’immenso successo: il giorno del rilascio della prima puntata, infatti, l’hashtag della serie è stato il più usato su Twitter nel mondo intero, raggiungendo la vetta non solo in molti paesi asiatici, ma anche negli Stati Uniti e in diversi paesi dell’America Latina.

All’entusiasmo del pubblico, si sono unite le lodi della critica e delle persone attive nel movimento LGBTQIA. Rispetto a molte storie giapponesi, in particolare, molti commenti hanno sottolineato il maggiore realismo, l’attenzione a passaggi importanti come il coming out, la lontananza dai soliti cliché, la rappresentazione rispettosa di Tine come personaggio pienamente bisessuale. Inoltre, mentre in Giappone, nonostante l’importanza del genere BL, l’omosessualità resta un tema tabù anche nel mondo dello spettacolo, Vachirawit Chiva-aree e Metawin Opas-iamkajorn, entrambi eterosessuali, si sono schierati con grande forza a favore dei diritti delle minoranze sessuali e per il riconoscimento dei matrimoni tra persone dello stesso sesso.

Un nuovo impegno

Non è forse un caso che, accanto alla sempre maggiore visibilità di queste storie d’amore tra ragazzi, in Thailandia sia cresciuta la richiesta di pari diritti per le coppie dello stesso sesso, tanto che l’introduzione delle unioni civili è in discussione in parlamento (seppure con molte perplessità del movimento queer, che chiede piena parità). E non è un caso se l’altro grande successo BL fuori dalla Thailandia arrivi dal primo paese asiatico ad aver legalizzato i matrimoni gay: Taiwan. Qui il film di Liu Kuang-hui “Ke zai ni xin di de ming zi” (Il nome scolpito nel tuo cuore), conosciuto anche con il titolo inglese “Your Name Engraved Herein”, è stato il primo film a tematica LGBTQIA a incassare più di 100 milioni di dollari taiwanesi (circa 3 milioni di euro).

Ma il genere Boys’ Love riesce ad affermarsi anche in paesi asiatici molto meno friendly nei confronti delle minoranze sessuali, come dimostra il successo di “Yuan jianghai yizhi xiangshang liu” (Possano il fiume e il mare scorrere verso l’alto) del 19enne Ran Yinxiao in Cina. Anche in questo caso regista e attori, come per la serie thailandese e per il film taiwanese, hanno usato il loro successo per lanciare chiari messaggi a favore dei diritti delle minoranze sessuali. Così il genere yaoi si internazionalizza sempre di più e scopre in modo mai così deciso un nuovo impegno per cambiare la società in Asia e non solo. Ma quanto bisognerà aspettare perché la stessa attenzione sia riservata non solo ai ragazzi cisgender, ma anche alle ragazze e alle persone trans?

Pier Cesare Notaro
©2021 Il Grande Colibrì
immagine: elaborazione da un fotogramma di “Phro rao khu kan”

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