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Hijra, kinnar, aravani: sono solo alcuni dei termini principali utilizzati per definire il “terzo sesso” (o “terzo genere”) in India. Le hijra sono generalmente considerate come ermafroditi o come uomini che desiderano altri uomini adottando abiti e modi di fare femminili, ma in realtà questa grande minoranza indiana sente di appartenere a un “terzo sesso” né maschile né femminile, che non corrisponde pienamente al concetto occidentale di transessuale.

Sebbene il terzo genere abbia sempre fatto parte della cultura indiana, sia nella letteratura che nella storia [Il Grande Colibrì], le hijra non godono di buona reputazione: nella maggioranza dei casi vivono ai margini della società, lavorando come mendicanti o sex workers. Alcuni piccoli cambiamenti hanno avuto inizio nel 2014 con il riconoscimento da parte della Corte suprema delle transgender come genere a sé stante, ovvero appunto come terzo sesso. In seguito a questa sentenza molte compagnie si sono attivate per la promozione di norme trans-friendly che possano portare ad un aumento di assunzioni di impiegate hijra [Il Grande Colibrì].

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Poliziotte hijra

Ed è qui che arriviamo al caso del Tamil Nadu, uno dei 29 stati indiani situato a sud-est della penisola, dove per la prima volta viene formalizzata l’entrata di tre transgender nelle forze dell’ordine. Il tutto ha avuto inizio nei primi mesi di quest’anno quando un bando è stato aperto dando la possibilità a più di 50 trans di parteciparvi. Dhaksayini, Prabha Mohan e Nazriya sono i nomi delle tre fortunate che sono riuscite a superare le prove di arruolamento previste dal bando e che dal primo novembre inizieranno il loro addestramento presso il Police Training College (Collegio di addestramento della polizia). Il loro addestramento sarà lo stesso seguito dalle donne dell’istituto.

Nei precedenti arruolamenti erano sorte numerose problematiche: coloro che appartenevano al terzo genere si ritrovavano negata la propria ammissione una volta giunte alla routine dello screening medico in quanto iscritte come donne. Questo provocava lunghe prassi burocratiche di reintegrazione. Grazie a questo nuovo bando istituito nel Tamil Nadu, le transgender potranno iscriversi nella categoria donne, terzo sesso o uomini, qualora la loro fisicità corrisponda agli standard definiti e riconosciuti dalle forze dell’ordine.

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Un futuro più equo

M.C. Borwankar, direttrice generale all’Ufficio di ricerca e sviluppo, ha accolto l’iniziativa con entusiasmo, congratulandosi per il coraggio dimostrato dalle forze di polizia del Tamil Nadu. Ha inoltre sottolineato l’importanza di questa mossa che permetterà finalmente alle hijra il dovuto spazio che per secoli è stato loro rinnegato. Nonostante i dubbi che tale atto possa sollevare, Borwankar ricorda che anche quando fu permesso alle donne di entrare in polizia in molti furono scettici e dubbiosi. La direttrice generale ha concluso affermando: “Sono sicura che il terzo genere riuscirà a soddisfare le aspettative del dipartimento, eseguendo a dovere la propria funzione” [The Hindu].

Per cambiare la situazione attuale indiana circa il terzo sesso, servirebbe una vera e propria rivoluzione della mentalità comune, forse fin troppo contaminata da quel fantasma del colonialismo inglese [Il Grande Colibrì]. Tuttavia possiamo considerare questo un grande passo in avanti che verrà sicuramente seguito da altrettanti passi verso un futuro più equo nel vasto panorama caleidoscopico dell’India.

 

Dhevan
©2017 Il Grande Colibrì

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