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Goche Lamine, musulmano di poco più di 30 anni, è stato brutalmente ucciso dopo essere stato scoperto in compagnia del fidanzato. Il fatto è accaduto nel mercato centrale di Maroua, estremo nord del Camerun, lo scorso ottobre. Secondo un report locale, un bambino, colto l’uomo all’interno del proprio negozio durante un momento di intimità con il fidanzato diciassettenne, ha immediatamente urlato la parola “samaroka”, che nella lingua locale significa “omosessuale”. Sono quindi accorsi i vicini, i quali hanno brutalmente lapidato la coppia.

L’indignazione della folla era rivolta verso Goche Lamine, conosciuto dai vicini come un uomo di Dio, poiché era un ustaz, colui che ha completato gli studi sul Corano. Le pietre hanno continuato a colpire l’uomo fino al momento della sua morte. Il suo corpo è stato lasciato per strada dagli assassini, i quali hanno rifiutato di seppellirlo. Sono arrivati successivamente dei fedeli cristiani ad occuparsi del defunto. Il fidanzato è invece nelle mani del consiglio della città, che non ha ancora preso una decisione al riguardo.

Omosessuali in Camerun

Il Camerun è una repubblica presidenziale situata nel centro dell’Africa. Si distingue per la sua tradizione intellettuale: il tasso di alfabetizzazione è del 70%, tra i più alti del continente. Il 70% della popolazione è cristiano, il 20% musulmano e il 10% pratica religioni animiste. C’è un alto grado di tolleranza religiosa.

cristianesimo islam

Nonostante ciò, in Camerun l’omosessualità è ancora illegale: le pene variano da 6 mesi a 5 anni. E i casi di torture e omicidi di persone omosessuali, tra cui anche attivisti, sono numerosi. La legge vieta questo tipo di trattamenti, che tuttavia sopravvivono all’interno della tradizione culturale e religiosa. Anche per questo, e per motivi di lavoro e ricongiungimenti, molti camerunesi emigrano. L’Italia è uno dei paesi europei che ne conta il maggior numero: al 1° gennaio 2018 si arrivava a 14.435.

Cosa dice il Corano

Nel Corano non si parla di omosessualità né la si condanna: sono le interpretazioni successive che hanno fatto sì che l’omosessualità fosse ritenuta peccato. Non c’è alcun accenno alla tortura o alla pena di morte. Nella sunna, seconda fonte della legge islamica, le sanzioni previste riguardano il liwat (sesso anale), non l’omosessualità in sé. Il problema non è quindi nella religione islamica, ma nella tradizione di ogni stato.

Anche in Europa stanno prendendo piede dei movimenti LGBTQIA (lesbiche, gay, bisessuali, trans, queer, intersex e asessuali) fondati da persone musulmane emigrate: basti pensare ad Amir Ashour, originario di Baghdad, rifugiatosi a Malmö, in Svezia, e fondatore del sito IraQueer. In Francia c’è il primo imam apertamente gay d’Europa, Ludovic Mohamed-Zahed, che ha pubblicato numerosi interventi su Il Grande Colibrì. Nonostante gli esempi siano ancora pochi, lentamente alcune barriere erette dalle tradizioni stanno cadendo.

Cecilia Spassini
©2019 Il Grande Colibrì
foto: elaborazione da kalhh (CC0) e pngimg (CC BY-NC 4.0); Il Grande Colibrì

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