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Negli ultimi dieci anni, l’America Latina è stata celebrata a livello globale per i suoi straordinari passi avanti nel riconoscimento dei diritti LGBTQIA (lesbiche, gay, bisessuali, trans, queer, intersex e asessuali). Già nel 2008 i 34 paesi dell’Organizzazione degli Stati Americani (OSA) avevano adottato all’unanimità una risoluzione che condannava le violazioni dei diritti umani basate su orientamento sessuale e identità di genere, e nel 2010 l’Argentina è diventata il decimo paese al mondo a legalizzare il matrimonio tra persone dello stesso sesso. Alcuni dei paesi più popolosi della regione hanno seguito l’esempio promulgando anche loro leggi progressiste e sostenendo collettivamente nelle discussioni internazionali la necessità di proteggere le persone LGBTQIA.

Tuttavia, l’impegno per garantire una maggiore protezione per le persone LGBTQIA in America Latina ha perso slancio, tanto che emergono dubbi sul fatto che ci possano essere ulteriori passi avanti e persino sul fatto che i progressi già compiuti siano sostenibili. Questa popolazione vulnerabile deve affrontare nuove sfide eccezionali a causa della reazione del conservatorismo sociale e religioso e della pandemia di COVID-19. Inoltre, alcuni governi latinoamericani hanno optato per una legislazione ostile alle persone LGBTQIA, mettendo a rischio le loro vite e ostacolando gli sforzi in corso per espandere le protezioni per questa comunità.

Nonostante queste battute d’arresto, attivist@ e gruppi per i diritti hanno continuato a organizzarsi e a informare per promuovere i diritti LGBTQIA. E ora, con la nuova leadership a Washington, in tutta la regione c’è molta speranza che la collaborazione degli Stati Uniti possa aiutare a rivitalizzare gli sforzi per porre fine in tutto l’emisfero occidentale alla violenza e alla discriminazione in base a orientamento sessuale, identità o espressione di genere e caratteristiche sessuali.

uomo latino americano camiciaUn balzo in avanti…

Il riconoscimento legale del matrimonio tra persone dello stesso sesso è in fase di stallo in America Latina. Dopo che l’Argentina ha approvato il matrimonio egualitario, le nozze gay sono diventate legali in Brasile e Uruguay nel 2013 e in Colombia nel 2016. Questo progresso regionale è culminato in una sentenza storica del gennaio 2018, in cui la Corte interamericana dei diritti umani (CIDH) ha stabilito che gli stati che hanno aderito alla Convenzione americana dei diritti umani (più di venti paesi dell’emisfero) sono obbligati a garantire il diritto al matrimonio alle coppie dello stesso sesso.

Tuttavia solo altre due nazioni americane (Costa Rica ed Ecuador) si sono conformate a questa sentenza. In Bolivia, il tribunale dipartimentale di La Paz ha concesso un’unica unione civile omosessuale nel dicembre 2020 dopo una lunga battaglia legale, ma i tribunali superiori devono ancora pronunciarsi sulla questione a livello nazionale. Nel frattempo, altri governi della regione hanno posto ostacoli sulla via del progresso, spinti dal desiderio di guadagnare sostegno elettorale e approvazione popolare corteggiando i movimenti conservatori e religiosi contrari all’espansione dei diritti LGBTQIA.

…e tanti passi indietro

I funzionari eletti in America centrale sono particolarmente legati a questi blocchi elettorali e non sono riusciti a porre fine alla persecuzione anti-LGBTQIA. In Guatemala, una commissione del Congresso ha recentemente cercato di rimuovere il difensore civico nazionale per i diritti umani perché si era espresso a favore dei diritti LGBTQIA e dell’accesso all’aborto. In El Salvador, il presidente Nayib Bukele, nonostante avesse promesso che sarebbe stato “dalla parte giusta della storia” per quanto riguarda i diritti LGBTQIA, si è opposto al matrimonio egualitario e ha messo fine alle politiche governative sulla diversità sessuale.

uomo latino triste nudoE proprio il mese scorso il parlamento dell’Honduras ha approvato un emendamento costituzionale che richiede una maggioranza di tre quarti per cambiare la costituzione del paese che attualmente vieta il matrimonio egualitario e l’aborto, rendendo così ancora più improbabili le riforme incoraggiate dalla sentenza della Corte interamericana dei diritti umani. Anche in Brasile, dove i tribunali del paese si sono occupati di questioni LGBTQIA, il presidente Jair Bolsonaro ha alimentato le divisioni sociali con una retorica omobitransfoba, tanto che le organizzazioni per i diritti temono che utilizzerà le nomine nella magistratura per sgretolare le leggi esistenti.

Superare la pandemia

La pandemia di COVID-19 in America Latina non solo ha provocato quasi un terzo di tutti i decessi attribuibili alla malattia nel mondo, ma ha anche rafforzato la stigmatizzazione delle minoranze sessuali. Le persone LGBTQIA hanno già condizioni di salute peggiori, ma alcune politiche governative hanno reso la comunità (soprattutto chi non si identifica con il genere assegnato alla nascita) ancora più vulnerabile. In Perù, a Panama e in Colombia, per combattere la diffusione del virus i governi hanno imposto un coprifuoco basato sul genere, consentendo a uomini e donne di uscire dalle proprie abitazioni a giorni alterni della settimana. A causa delle leggi locali, spesso per le persone transgender è difficile o impossibile cambiare il proprio genere sui documenti.

Di conseguenza, molte persone transgender non hanno potuto acquistare beni essenziali, hanno ricevuto pesanti multe o sono state arrestate per aver rispettato il coprifuoco in base al genere con cui si identificano. Le restrizioni basate sul genere hanno contribuito a un aumento della violenza nei confronti della comunità transgender, spingendo la Corte interamericana dei diritti umani a rilasciare una dichiarazione che esortava il governo panamense a porre fine a questa discriminazione.

donna mascherina covid coronavirusCosa possono fare gli USA

Indipendentemente da questi ostacoli, l@ attivist@ in tutta l’America Latina hanno continuato a combattere nei tribunali la discriminazione anti-LGBTQIA. Ma la cooperazione regionale, insieme alla pressione, sarà la chiave per portare avanti la loro battaglia. Il presidente Joe Biden, che ha recentemente annunciato che la sua amministrazione si impegnerà per proteggere i diritti delle persone LGBTQIA in tutto il mondo, può fare molto per aiutare a rafforzare il consenso.

In primo luogo, l’imminente Summit delle Americhe offre alla nuova amministrazione un’opportunità senza precedenti per ribadire la politica di Biden per porre fine alla violenza e alla discriminazione in base a orientamento sessuale, identità o espressione di genere e caratteristiche sessuali. Per esempio, si può fare leva sugli aiuti per incoraggiare l’attuazione della sentenza della Corte IDH del 2018 sul matrimonio tra persone dello stesso sesso.

In secondo luogo, il governo degli Stati Uniti potrebbe utilizzare gli strumenti legali annunciati nel suo ultimo ordine esecutivo sulla migrazione per fornire assistenza finanziaria e tecnica alle organizzazioni regionali della società civile che lavorano a favore delle persone LGBTQIA che affrontano discriminazioni sul lavoro e barriere legali all’accesso ai servizi, tra cui i sussidi di disoccupazione  e l’assistenza sanitaria pubblica durante la pandemia di COVID-19.

In terzo luogo, sostenere i funzionari giudiziari locali nelle indagini e nell’azione penale contro i crimini d’odio anti-LGBTQIA renderebbe più evidente quanto la comunità sia soggetta alla violenza. Allo stesso modo, la politica statunitense in materia di persone rifugiate e asilo dovrebbe riflettere questa realtà. Il governo di Donald Trump ha stracciato le quote di persone rifugiate e ha cercato di innalzare barriere contro le persone richiedenti asilo LGBTQIA. Il ripristino degli standard precedenti può essere un’ancora di salvezza non solo per le persone minacciate in America Latina, ma anche per altre persone che affrontano pericoli in altre parti del mondo.

Paul J. Angelo e Dominic Bocci per Council on Foreign Relations
traduzione di Pier Cesare Notaro
©2021 Council on Foreign Relations / Il Grande Colibrì
immagini: elaborazioni da Ahshea1 Media (CC0) / da Matthew Henry (CC0) / Il Grande Colibrì

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